Parliamo di diverticolosi per indicare una condizione (non sempre patologica) in cui nel tratto digerente di una persona sono presenti dei diverticoli. La zona più comune di insorgenza dei diverticoli è il colon, anche se a volte possono manifestarsi anche nell’esofago.
Ma cosa sono i diverticoli?
Per diverticoli intendiamo delle evaginazioni sacciformi (simili a tasche o sacche), di dimensioni variabili (diametro da 3 mm a > 3 cm) che insorgono per la fuoriuscita della mucosa che ricopre le pareti del nostro intestino e che succede in genere se ci sono problemi di stitichezza. Quando purtroppo si soffre di questo problema e le feci permangono a lungo nell’intestino c’è un aumento della pressione endoluminale che determina l’estroflessione della mucosa nel punto più debole. A volte i diverticoli possono manifestarsi anche in seguito ad un’infezione: e in genere non c’è né uno solo ma ce ne sono diversi.
I sintomi della diverticolosi
Nella maggior parte dei casi la diverticolosi è asintomatica. A volte però può esserci dolore addominale diffuso o simile o crampiforme e si può perdere sangue dal retto, insieme alla sensazione di dover evacuare spesso. Le feci e le particelle di cibo restano intrappolate nelle sacche dei diverticoli favorendo la proliferazione batterica in situ. In questi casi, infatti, possono comparire fenomeni di infiammazione con rottura dei diverticoli e sanguinamento.
Come trattare la diverticolosi
Per trattare questo problema è importante innanzitutto avere una dieta ricca di fibre e liquidi, che aiuti a combattere la stitichezza (limitando però i cibi ricchi di semi e in genere quelli che lasciano un grosso residuo fibroso nell’intestino). Il medico può consigliare una cura farmacologica sintomatica, che aiuti a mitigare il dolore e la stitichezza. Se si manifesta un’infezione potrebbe essere il caso di intervenire con degli antibiotici.
Solo nei casi estremi si dovrà ricorrere alla chirurgia.