Tac Cone Beam o Dental Scan: quali differenze?

Ultimo aggiornamento: 21/03/2023

Da ormai qualche anno la diagnostica dentale si è evoluta e grazie ai progressi tecnologici sono oggi disponibili diverse procedure per l’indagine delle patologie dentali in grado di fornire dati più dettagliati e in 3D: la TAC Dental Scan e la TAC Cone Beam. Vediamone utilizzo e differenze.

TAC CONE BEAM E DENTAL SCAN: COSA SONO

La TAC Cone Beam e la TAC Dental Scan sono due moderne procedure, utilizzate nella diagnostica dentale, in grado di fornire immagini tridimensionali ad alta risoluzione del cranio, o di alcune sue aree. Entrambe prevedono l’utilizzo di raggi X ma con un diverso funzionamento.

La tecnologia Dental Scan, conosciuta anche con la sigla CTMD (Computized Tomography Multi-Detector), è una tecnica di diagnostica dentale che sfrutta il principio di funzionamento della tomografia computerizzata (TC): il paziente viene fatto stendere supino sul lettino e il tomografo acquisisce le immagini della zona interessata utilizzando i raggi X.

La TAC Cone Beam (CBCT) prevede sempre l’utilizzo di un fascio radiante, ma a forma di cono: ciò consente di mirare con precisione all’area da indagare utilizzando una dose ridotta di raggi X.

TAC CONE BEAM E DENTAL SCAN: LE DIFFERENZE

Oltre che per la modalità di utilizzo delle radiazioni, l’esame Cone Beam e il Dental Scan differiscono anche per altre caratteristiche.

Nel dettaglio, la TAC Dental Scan:

  • Permette di valutare con una certa precisione la densità ossea, particolarmente utile prima di un intervento di implantologia;
  • È caratterizzata da un’ottima risoluzione di contrasto, quindi più indicata per lo studio dei tessuti molli.

Mentre, la TAC Cone Beam:

  • Assicura una dose ridotta di raggi X (da 5 a 20 volte inferiore rispetto alla TC standard), per questo indicata anche ai pazienti più piccoli;
  • La struttura aperta e meno ingombrante, simile all’ortopantomografo, la rende adatta alle persone con problemi di mobilità poiché è possibile sottoporsi all’esame sia in piedi, sia seduti.
  • Permette di ridurre la possibilità di artefatti, in presenza di ponti o impianti;

Entrambe sono due ottime tecnologie per la diagnostica dentale, sarà cura del medico indicare l’esame più adatto in base al quesito diagnostico, all’età e allo stato di salute del paziente.

 

Articolo a cura di:

ARTICOLI CORRELATI

Ultimi Articoli

Iscriviti alla Newsletter!

Newsletter
× Prenota Ora