Osteoporosi: quali esami sono necessari per identificarla?

Ultimo aggiornamento: 19/04/2024

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L’osteoporosi è una condizione ossea progressiva che porta alla perdita di densità ossea e alla fragilità scheletrica, aumentando il rischio di fratture. È una condizione comune, soprattutto nelle persone anziane, ma può colpire anche individui più giovani. La diagnosi precoce è fondamentale per prevenire complicazioni future, ma quali esami sono necessari per identificare l’osteoporosi?

Densitometria ossea (DXA)

La densitometria ossea, comunemente nota come DXA (dual-energy X-ray absorptiometry), è l’esame di riferimento per la diagnosi e il monitoraggio dell’osteoporosi. Questo test misura la densità minerale ossea (DMO) in specifiche aree del corpo, di solito la colonna vertebrale, l’anca e l’avambraccio. La DXA fornisce un punteggio T, che confronta la densità ossea del paziente con quella di una persona giovane di sesso e età simili, e un punteggio Z, che confronta la densità ossea del paziente con quella di persone della stessa età e sesso. Un punteggio T inferiore a -2,5 è indicativo di osteoporosi.

Esami del sangue

Alcuni esami del sangue possono essere utilizzati per valutare il rischio di osteoporosi e identificare eventuali cause sottostanti della condizione. Questi includono:

1. Calcio e Vitamina D: Il calcio e la vitamina D sono nutrienti essenziali per la salute delle ossa. Un basso livello di calcio nel sangue può indicare una carenza di calcio, mentre un basso livello di vitamina D può indicare una carenza di questa vitamina, entrambi fattori di rischio per l’osteoporosi.

2. PTH (Parathormone): L’ormone paratiroideo regola i livelli di calcio e fosforo nel sangue. Livelli elevati di PTH possono essere indicativi di iperparatiroidismo, una condizione che può contribuire allo sviluppo dell’osteoporosi.

3. Fosfatasi Alcalina: La fosfatasi alcalina è un enzima coinvolto nella formazione ossea. Livelli elevati di fosfatasi alcalina nel sangue possono indicare un’eccessiva attività osteoblastica, che può essere un segno di osteoporosi.

Esami radiografici

Anche le radiografie possono essere utilizzate per valutare lo stato delle ossa e identificare eventuali fratture osteoporotiche. Tuttavia, le radiografie possono non rivelare la perdita di densità ossea fino a quando non è significativa, quindi la densitometria ossea rimane il gold standard per la diagnosi di osteoporosi.

Scansione del calcagno

Anche se meno comune rispetto alla DXA, la scansione del calcagno può essere utilizzata come test di screening per valutare il rischio di osteoporosi. Questo test utilizza ultrasuoni per misurare la densità ossea nel calcagno e può fornire una stima del rischio di fratture.

La diagnosi precoce dell’osteoporosi è fondamentale per prevenire fratture e complicazioni future. La DXA rimane l’esame diagnostico principale per valutare la densità minerale ossea, ma esami del sangue, radiografie e altri test possono essere utilizzati per valutare il rischio e identificare eventuali cause sottostanti della condizione. Consultare un medico per determinare il piano di screening più appropriato in base all’età, al sesso, alla storia familiare e ad altri fattori di rischio individuali.

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