Basso metabolismo osseo: di cosa parliamo?

Ultimo aggiornamento: 26/05/2022

La buona salute delle nostre ossa è fondamentale per mantenere una buona salute generale. Quando smettiamo di crescere, le ossa affrontano un ciclo continuo d riassorbimento dell’osso vecchio e di formazione di quello nuovo. Nonostante abbia una grande quantità di minerali, è un tessuto vivo dove, in condizioni normali, l’osso riassorbito è rapidamente rimpiazzato da osso neoformato, per il successivo intervento degli osteoblasti. Infatti, appunto, in condizioni normali i processi di riassorbimento e di neoformazione sono sempre accoppiati, e mantengono l’osso in condizioni ottimali riparando microfratture e rinforzando la sua struttura interna lungo le linee di carico meccanico. Fondamentale per questo processo è l’attività fisica che irrobustisce l’osso rende più resistente al carico.

Durante l’età adulta si tratta di mantenere il più possibile intatto il capitale osseo accumulato durante la fase di crescita. In condizioni normali, per molti anni i processi di riassorbimento e neo-deposizione restano bilanciati e la massa ossea totale resta costante. Nell’età avanzata, o dopo la menopausa per le donne, o in presenza di certe condizioni o malattie, la formazione di osso non riesce più a tenere il passo con il riassorbimento: l’attività degli osteoclasti tende sempre più a prevalere sull’attività degli osteoblasti. Al disotto di certi livelli, la riduzione di massa ossea diventa clinicamente significativa. In una prima fase, meno grave, si parla di osteopenia; più avanti, quando la riduzione di minerali è diventata francamente patologica e vi è un aumentato rischio di fratture “da fragilità”, si parla di osteoporosi.

L’osteoporosi è quindi essenzialmente la conseguenza di uno squilibrio del metabolismo osseo.

Purtroppo non esistono farmaci in grado di risolvere completamente l’osteoporosi e di riportare un osso osteoporotico alla normalità. Essi possono soltanto rallentare, arrestare la progressione della malattia, o al massimo consistere recuperi parziali della densità ossea, e devono essere prese per lungo tempo

Quello che si può e si deve fare è cercare di prevenire: l’osteopenia deve sempre essere considerata come un segnale d’allarme. Indipendentemente dall’età, ci sono soggetti più a rischio che devono tenersi sotto controllo.

La prevenzione più efficace comincia in giovane età, possibilmente prima della pubertà, ed è volta a massimizzare il picco di massa ossea. Dopo la fine del periodo di sviluppo scheletrico, le misure di prevenzione sono solo mirate a mantenere la massa ossea acquisita, e nell’età avanzata, a ridurre o rallentare l’inevitabile perdita di massa ossea.
La prevenzione dell’osteoporosi si basa su tre misure chiave: giusta assunzione di calcio, corretto metabolismo della vitamina D e moderata attività fisica.

Per verificare la situazione delle proprie ossa è possibile effettuare un esame chiamato MOC: una densitometria che misura la densità minerale ossea dello scheletro.

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