Malattie trasmesse da vettori: un effetto del clima

Ultimo aggiornamento: 26/05/2025
malattie trasmesse da vettori

Le malattie trasmesse da vettori dimostrano che il cambiamento climatico non è solo una questione ambientale, ma anche un tema di salute pubblica sempre più urgente. Tra gli impatti più preoccupanti vi è l’aumento delle malattie trasmesse da vettori come zanzare, zecche e flebotomi. L’innalzamento delle temperature globali, le variazioni nei regimi di precipitazione e l’umidità crescente stanno infatti modificando la distribuzione geografica e la stagionalità di molte patologie infettive, ponendo nuove sfide ai sistemi sanitari di tutto il mondo.

Un clima favorevole alla diffusione dei vettori di malattie

Le zanzare, principali vettori di malattie come la malaria, la dengue, il virus Zika e la chikungunya, sono particolarmente sensibili alle condizioni climatiche. Temperature più elevate accelerano il ciclo vitale di questi insetti e quello dei patogeni che trasportano. Inoltre, l’aumento delle precipitazioni e l’umidità favoriscono la formazione di ristagni d’acqua, habitat ideali per la loro proliferazione. In alcune regioni, anche l’alternanza tra siccità e piogge intense crea condizioni favorevoli alla moltiplicazione dei vettori.

Uno degli effetti più evidenti del cambiamento climatico è la comparsa di malattie trasmesse da vettori in aree dove in passato erano assenti. È il caso della dengue che, come avevamo avuto modo di parlare, oggi registra focolai anche in Europa meridionale, Italia inclusa. La malaria, sebbene debellata in molte regioni europee, rappresenta una minaccia potenziale in caso di ulteriore innalzamento delle temperature e aumento della presenza di zanzare Anopheles.

Una minaccia per i sistemi sanitari e le fasce più vulnerabili

L’aumento delle malattie trasmesse da vettori pone sotto pressione i sistemi sanitari, che devono gestire non solo un maggior numero di casi, ma anche l’espansione di malattie non endemiche, difficili da diagnosticare e trattare tempestivamente. Le fasce più vulnerabili della popolazione – bambini, anziani e persone con patologie croniche, sono le più esposte a complicanze gravi. Inoltre, le comunità meno attrezzate a livello socioeconomico sono anche quelle meno in grado di proteggersi e di accedere alle cure necessarie. Di fronte a questa nuova realtà, è essenziale rafforzare le strategie di prevenzione e sorveglianza epidemiologica.

Serve un approccio integrato che coinvolga la sanità pubblica, la medicina territoriale e le politiche ambientali. La sorveglianza attiva dei vettori, la tempestiva identificazione dei casi sospetti e una corretta informazione alla popolazione sono strumenti fondamentali per contenere i rischi. Anche le strutture sanitarie devono adattarsi, formando il personale e aggiornando i protocolli di diagnosi e trattamento.

Il clima cambia, la salute si adatta: ripercussioni anche nei contesti urbani e temperati

Il legame tra clima e salute è ormai evidente. Le malattie trasmesse da vettori rappresentano una delle principali manifestazioni sanitarie dell’emergenza climatica, e ci ricordano che il riscaldamento globale non è un problema lontano, ma un fenomeno che incide sulla nostra quotidianità. Proteggere la salute pubblica richiede oggi, più che mai, una risposta coordinata, lungimirante e fondata sulla prevenzione.

Non sono solo le aree tropicali o rurali a essere colpite: anche le città nei climi temperati stanno diventando ambienti favorevoli alla trasmissione di malattie vettoriali. L’isola di calore urbano, la densità abitativa, la scarsa gestione delle acque e l’inefficienza dei sistemi fognari contribuiscono alla proliferazione dei vettori anche in contesti sviluppati. Le zanzare del genere Aedes, ad esempio, si adattano bene agli ambienti urbani e possono trasmettere dengue e chikungunya anche in zone dove queste malattie erano prima sconosciute. Questo richiede una revisione delle strategie sanitarie urbane, includendo la lotta ai vettori tra le priorità della pianificazione e della prevenzione.

Articolo a cura di:

Riccardo Pallotta

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