
Il cambiamento climatico non si manifesta solo con temperature più elevate, eventi meteorologici estremi o perdita di biodiversità. Una delle sue conseguenze più gravi e meno visibili è la crescente pressione sulla sicurezza idrica globale. La scarsità d’acqua, combinata con la contaminazione delle risorse disponibili, rappresenta una minaccia diretta alla salute pubblica e rischia di aggravare disuguaglianze già profonde tra Paesi e comunità.
Un legame stretto tra acqua e clima
L’acqua è al centro del sistema climatico: le piogge, l’evaporazione, i ghiacciai e le falde sotterranee rispondono ai cambiamenti della temperatura terrestre. Secondo l’IPCC, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, il riscaldamento globale sta alterando i cicli idrologici, aumentando la frequenza di periodi di siccità e di precipitazioni estreme. Questo significa che alcune aree del mondo si ritrovano a dover affrontare una riduzione progressiva delle risorse idriche, mentre altre subiscono inondazioni e contaminazioni delle falde. Entrambe le condizioni compromettono la sicurezza idrica e creano terreno fertile per la diffusione di malattie.
La scarsità idrica e i rischi sanitari
La scarsità d’acqua non è soltanto un problema agricolo o economico: ha effetti immediati e concreti sulla salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che oltre due miliardi di persone non abbiano accesso a fonti d’acqua sicure. Il cambiamento climatico peggiora questa situazione, riducendo la disponibilità di acqua dolce e rendendo più difficile garantire standard igienico-sanitari adeguati.
La carenza di acqua influisce innanzitutto sulle pratiche igieniche di base. Senza acqua potabile sicura, aumenta il rischio di malattie trasmesse per via orale o attraverso la contaminazione fecale, come colera, diarrea acuta e tifo. Malattie che nei Paesi industrializzati possono sembrare lontane, ma che in molte regioni del mondo continuano a causare milioni di decessi, in particolare tra i bambini sotto i cinque anni.
L’acqua contaminata come veicolo di malattie
Oltre alla scarsità, il cambiamento climatico amplifica il problema della contaminazione delle risorse idriche. Le alluvioni, sempre più frequenti e violente, spesso travolgono infrastrutture igieniche precarie e mescolano acque reflue con quelle destinate al consumo umano. Questo processo può diffondere agenti patogeni e sostanze tossiche. In parallelo, l’aumento delle temperature favorisce la proliferazione di batteri, virus e parassiti in acque stagnanti. Ad esempio, la diffusione di infezioni da Vibrio cholerae, responsabile del colera, è strettamente legata alla temperatura e alla salinità delle acque costiere.
Anche i casi di diarrea acuta tendono ad aumentare in periodi di caldo estremo, a causa della maggiore proliferazione di microrganismi nell’acqua potabile. Non meno preoccupante è l’impatto sull’agricoltura: irrigazioni con acqua contaminata possono trasferire agenti patogeni agli alimenti, diventando così un ulteriore veicolo di infezione.
Le disuguaglianze globali
Il cambiamento climatico non colpisce tutti allo stesso modo. Le popolazioni più vulnerabili, che già vivono in contesti di povertà o in aree esposte a stress idrico, sono le più esposte. L’Africa subsahariana, il Sud-Est asiatico e alcune regioni dell’America Latina stanno già registrando un aumento dei focolai di malattie legate all’acqua contaminata. Nei Paesi ad alto reddito, invece, sebbene le infrastrutture sanitarie e idriche offrano una protezione maggiore, il rischio non è assente. Ondate di calore e piogge torrenziali possono compromettere temporaneamente la qualità dell’acqua potabile anche in aree urbanizzate e sviluppate, come avvenuto in diverse città europee e nordamericane negli ultimi anni.
Una questione di salute globale
Garantire sicurezza idrica in un mondo che cambia è una sfida sanitaria, sociale e politica. Investire in sistemi di depurazione più resilienti, rafforzare le infrastrutture igieniche e promuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche sono azioni fondamentali. Parallelamente, la lotta al cambiamento climatico resta il nodo centrale. Ridurre le emissioni di gas serra significa anche ridurre la pressione sulle risorse idriche, limitando gli impatti a cascata sulla salute.
Conclusione
Il cambiamento climatico e la sicurezza idrica sono due facce della stessa medaglia. Senza acqua sicura, non c’è salute, e senza politiche climatiche efficaci non ci sarà sicurezza idrica. La prevenzione delle malattie legate all’acqua contaminata non passa solo attraverso la medicina, ma attraverso scelte ambientali, economiche e politiche che devono essere intraprese oggi, con urgenza e responsabilità collettiva.


















