Anemia, patologia del sangue. Ne parliamo con il Dott. Riccardo Centurioni

Ultimo aggiornamento: 01/08/2024

Indice

Che cos’è l’anemia

Per anemia si intende una riduzione dei livelli di emoglobina circolante nel sangue, ma, come precisa il Dott. Centurioni, specialista ematologo: “È errato valutare l’anemia con il numero dei globuli rossi, in quanto esso risente della loro grandezza: a parità di valore di emoglobina, se i globuli rossi sono più piccoli saranno più numerosi, se sono di dimensioni aumentate saranno in numero più basso. Ne consegue che, dopo aver effettuato un emocromo, dovrà essere il medico a valutarne correttamente i risultati”.

Cause e tipi di anemie

“Le cause che possono indurre un’anemia sono molte- prosegue il Dott. CenturioniLa più comune è sicuramente la carenza di ferro, che è molto frequente soprattutto nelle donne in età fertile, favorita dalle mestruazioni. La perdita di sangue comporta una perdita di ferro; il ferro è la “benzina” che fa produrre i globuli rossi. Poi ci sono le anemie dovute a carenza di vitamine, come la vitamina B12 e l’acido folico; queste sono più frequenti nell’anziano. Sempre nell’anziano sono poi frequenti le mielodisplasie, malattie dovute ad un’alterazione dei normali processi di formazione delle cellule del sangue. Poi abbiamo le anemie congenite di cui la principale è la talassemia. Quest’ultima nella nostra regione Marche è abbastanza frequente e può essere trasmessa da uno dei genitori ai figli. Ricordiamo inoltre le anemie dovute all’insufficienza renale cronica, soprattutto nei soggetti sottoposti a dialisi. Questa anemia è dovuta alla carenza dell’eritropoietina, l’ormone prodotto dal rene che stimola la produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo: un rene malato produce meno ormone per cui può insorgere anemia”.

Cure dell’anemia

“La dieta può avere la sua importanza nella prevenzione e nella cura dell’anemia- afferma il Dott.Centurioni– L’assorbimento di ferro dall’intestino è diverso a seconda che si tratti di ferro contenuto nella carne o contenuto nei vegetali. Se il nostro organismo è in grado di assorbire circa il 10% del ferro che introduciamo con la carne, quello contenuto nei vegetali (ad esempio verdure come spinaci e carciofi e legumi come ceci e lenticchie) viene assorbito solo per il 2-3%. È questo il motivo per cui i soggetti vegetariani hanno più spesso carenza di ferro. Se l’alimentazione non è sufficiente è necessario integrarla con farmaci che contengono ferro di cui abbiamo un’ampia disponibilità. Solo in caso di mancata efficacia o intolleranza della terapia per bocca possiamo utilizzare la terapia endovena”.

Articolo a cura di:

Elisa Scoccia

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