Cambiamento climatico e migrazioni: conseguenze umanitarie e sanitarie

Ultimo aggiornamento: 24/01/2025
cambiamento climatico e migrazioni

Una delle maggiori sfide globali del XXI secolo, non solo per i suoi impatti ambientali ma anche per le sue profonde ripercussioni umanitarie e sanitarie è il cambiamento climatico e le sue migrazioni. Tra le conseguenze più preoccupanti vi è l’aumento delle migrazioni legate al clima: milioni di persone sono costrette ad abbandonare le proprie case a causa di eventi climatici estremi, siccità, desertificazione, innalzamento del livello del mare e altri fenomeni collegati. Questo flusso migratorio crescente esercita una pressione significativa sulle infrastrutture sanitarie, sia nei paesi di origine che in quelli di destinazione.

Cambiamento climatico e migrazioni: i numeri

Il Global Report on Internal Displacement, presenta dati globali e regionali sul numero di persone sfollate a causa di conflitti e disastri nel 2023, evidenziando l’aumento record di sfollati a causa di conflitti (68,3 milioni) e analizzando le cause principali, come conflitti prolungati (Etiopia, Congo, Sudan, Ucraina) e disastri naturali (terremoti, inondazioni). Questi “migranti climatici”, un termine non ancora ufficialmente riconosciuto a livello internazionale, rappresentano una nuova categoria di sfollati, spesso lasciati senza protezioni giuridiche adeguate.

Le conseguenze sanitarie delle migrazioni climatiche

Le migrazioni del cambiamento climatico, soprattutto in contesti emergenziali, comportano gravi sfide per la salute pubblica, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) considera peculiari le seguenti.

Diffusione di malattie infettive: i campi profughi e gli insediamenti temporanei spesso mancano di servizi igienico-sanitari adeguati, acqua potabile e assistenza medica, creando un terreno fertile per la diffusione di malattie come colera, malaria e dengue. Inoltre, i cambiamenti climatici stanno ampliando le aree di diffusione di queste malattie, aggravando ulteriormente la situazione. Secondo l’OMS, il cambiamento climatico potrebbe causare 250.000 morti all’anno tra il 2030 e il 2050 a causa di malattie legate a esso.

Malnutrizione e insicurezza alimentare: la siccità e i fenomeni meteorologici estremi riducono la disponibilità di cibo nei paesi colpiti, aumentando i livelli di malnutrizione, in particolare tra i bambini. I migranti climatici, spesso privati di mezzi di sostentamento, sono particolarmente vulnerabili.

Stress psicologico e traumi: essere costretti a lasciare la propria casa a causa di un disastro naturale ha un impatto devastante sulla salute mentale. Ansia, depressione e disturbo post-traumatico da stress (PTSD) sono comuni tra i migranti climatici.

Sovraccarico delle infrastrutture sanitarie nei paesi ospitanti: nei paesi che ricevono grandi flussi migratori, i sistemi sanitari si trovano spesso impreparati a gestire un numero improvviso di pazienti. Questo può portare a una diminuzione della qualità dei servizi sanitari, colpendo sia i migranti che le popolazioni locali.

Soluzioni e proposte per cambiamento climatico e migrazioni

Affrontare il problema delle migrazioni climatiche richiede un approccio multidimensionale, che integri politiche climatiche, strategie di sviluppo sostenibile e rafforzamento delle infrastrutture sanitarie. Alcuni interventi chiave includono:

  • Investire nella resilienza climatica: rafforzare le comunità vulnerabili con infrastrutture più resilienti e sistemi di allarme precoce per eventi climatici estremi.
  • Pianificazione sanitaria: i governi devono preparare piani per affrontare emergenze sanitarie legate ai flussi migratori e per prevenire epidemie.
  • Collaborazione internazionale: i paesi devono lavorare insieme per garantire che i migranti climatici ricevano protezione legale e accesso ai servizi sanitari di base.

Un esempio positivo è il progetto dell’UNHCR (Agenzia ONU per i Rifugiati), che sta implementando strategie per integrare la protezione sanitaria nei campi profughi più esposti agli effetti del cambiamento climatico e le sue migrazioni.

Una sfida globale che richiede azioni collettive

Il cambiamento climatico e le migrazioni rappresentano una delle più complesse crisi umanitarie del nostro tempo, con implicazioni profonde per la salute globale. Ignorare questa connessione significa lasciare milioni di persone senza risposte adeguate. È essenziale che governi, organizzazioni internazionali e società civile lavorino insieme per affrontare questa sfida e costruire un futuro più equo e sostenibile.

Articolo a cura di:

Riccardo Pallotta

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