Prevenzione cardiovascolare: Il cuore al centro per una vita migliore

Ultimo aggiornamento: 29/09/2025
prevenzione cardiovascolare

Il 29 settembre, in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, è importante ricordare che il cuore non è solo un simbolo poetico, ma un organo che merita attenzione, cura e controlli regolari. Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi una delle prime cause di morte e invalidità nel mondo. Tuttavia, grazie alla prevenzione e a uno stile di vita sano, molte di queste patologie possono essere prevenute o diagnosticate in fase iniziale: scopriamo come.

Fattori di rischio: chi è a rischio e perché

Le malattie cardiovascolari nascono spesso in modo silente, e si sviluppano in presenza di fattori di rischio che possono essere modificabili (come il fumo, l’ipertensione, il colesterolo elevato, il diabete, l’obesità, la sedentarietà) oppure non modificabili (età, sesso, familiarità). Un dato particolarmente significativo riguarda il colesterolo LDL (quello “cattivo”): livelli troppo alti lo rendono il primo fattore di rischio per le malattie coronariche.

Molti non sanno di avere valori fuori norma: si stima che circa il 40 % della popolazione non sia consapevole del proprio profilo lipidico alterato. In generale, la probabilità di un evento cardiaco (come infarto o ictus) cresce con l’accumularsi di più fattori di rischio: ad esempio, una persona che fuma, è ipertesa e ha colesterolo elevato ha un rischio moltiplicato rispetto a chi non presenta nessuno di questi elementi.

Gli esami da fare per la prevenzione cardiovascolare

Per “mettere il cuore sotto controllo”, ci sono diversi esami utili, alcuni di routine, altri da svolgere su indicazione medica:

  • Test da sforzo (o elettrocardiogramma da sforzo): è un esame in cui si induce uno sforzo fisico controllato (solitamente su tapis roulant o cicloergometro) per valutare la capacità del cuore di rispondere all’aumentata richiesta emodinamica. In presenza di stenosi coronariche, durante lo sforzo possono comparire alterazioni significative.
  • Ecocardiografia / ecografia cardiaca: esame non invasivo che permette di visualizzare le camere del cuore, le sue valvole e la funzionalità globale del muscolo cardiaco. Offre indicazioni preziose su eventuali alterazioni strutturali o meccaniche.
  • Ecocardiografia da sforzo: versione “stress” dell’ecografia che combina l’effetto dello sforzo con l’imaging per cogliere eventuali disfunzioni non evidenti a riposo.
  • Esami del sangue (profilo lipidico): colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi. Questi parametri permettono di valutare il rischio aterosclerotico.
  • Monitoraggio della pressione arteriosa: l’ipertensione è uno dei fattori più insidiosi perché spesso silente.
  • Altri esami aggiuntivi possono comprendere Holter cardiaco, Holter pressorio, TAC coronarica, scintigrafia miocardica nei casi in cui siano necessarie indagini avanzate.

Un monitoraggio regolare aiuta il cardiologo a stimare il rischio cardiovascolare globale – utilizzando algoritmi come lo SCORE2 – e a decidere se intervenire solo con modifiche dello stile di vita o anche con terapia farmacologica.

Stili di vita che proteggono il cuore

La prevenzione non è fatta solo di esami, ma di comportamenti quotidiani. Ecco alcune buone abitudini:

  • Alimentazione equilibrata: evitare grassi saturi, preferire grassi insaturi (olio d’oliva, pesce), ridurre il sale, mangiare frutta, verdura e fibre.
  • Attività fisica regolare: anche 30 minuti al giorno possono fare la differenza; favorire esercizio aerobico (camminata, corsa leggera, bicicletta).
  • Smettere di fumare: riduce rapidamente il rischio cardiovascolare.
  • Gestione dello stress: tecniche di rilassamento, vita relazionale, sonno adeguato.
  • Controllo del peso e del diabete: mantenersi in un range salutare di BMI e controllare la glicemia.

Adottare questi cambiamenti può ridurre in modo significativo l’impatto dei fattori di rischio modificabili. Una persona che cambia stile di vita nei decenni centrali della vita (35-50 anni) può ridurre drasticamente la probabilità di malattie cardiovascolari. Humanitas

Perché fare prevenzione cardiovascolare oggi?

Un check-up cardiaco non è un costo, ma un investimento per il futuro. Individuare un problema in fase iniziale permette interventi più efficaci, meno invasivi e con migliori risultati. Quando una malattia cardiovascolare si manifesta con un evento acuto, i danni e le conseguenze possono essere gravi e irreversibili. Molte patologie cardiache restano silenti per anni: si può avere una funzione coronarica compromessa senza sintomi evidenti, proprio per questo è importante fare esami preventivi anche in assenza di dolore toracico o altri segnali. eurcentromedico.it+1

Un invito a prenderci cura del nostro cuore

In occasione della Giornata Mondiale del Cuore, il messaggio è chiaro: non aspettare che il cuore dia segnali di dolore per prestargli attenzione. Prenotare una visita cardiologica, fare un profilo lipidico, misurare la pressione e, se indicato, sottoporsi a ecocardiogramma o test da sforzo sono gesti concreti per vivere più a lungo e meglio. Alla base di tutto c’è una scelta: investire un po’ del nostro tempo oggi per evitare guai domani. Ogni battito conta, e prendersi cura del proprio cuore significa prendersi cura della propria vita.

Articolo a cura di:

Riccardo Pallotta

ARTICOLI CORRELATI

Ultimi Articoli

Iscriviti alla Newsletter!

Newsletter