Salute e clima: come il cambiamento climatico influisce sul nostro benessere

Ultimo aggiornamento: 31/05/2025
salute e clima

Salute e clima specialmente negli ultimi anni dimostrano che il cambiamento climatico è diventato un fenomeno sempre più visibile e impattante, anche per chi vive in aree del mondo ritenute “sicure”. Non si tratta più solo di una questione ambientale o politica: oggi, la crisi climatica è una questione di salute pubblica. Le temperature estreme, le calamità naturali e i disastri legati al clima stanno modificando profondamente la nostra quotidianità, influenzando la qualità della vita, il benessere fisico e l’equilibrio psicologico.

L’Italia stessa, con i suoi periodi di siccità sempre più prolungati, le alluvioni devastanti e le ondate di calore estive, è un esempio di come anche i Paesi del Mediterraneo non siano più immuni da questi impatti. Ed è proprio nelle azioni più semplici – dormire bene, respirare aria pulita, camminare all’aperto, lavorare in sicurezza – che il cambiamento climatico sta lasciando il segno.

Le temperature estreme e le ricadute sul corpo

Uno degli effetti più immediati e tangibili del cambiamento climatico è l’aumento delle temperature, con estati sempre più lunghe, calde e afose. Le cosiddette “ondate di calore” non sono più episodi isolati, ma una nuova normalità. E non colpiscono solo le persone fragili: anche individui in buona salute possono risentire di un’esposizione prolungata al caldo. Il corpo umano reagisce al caldo intenso con un aumento dello stress termico, cioè una condizione in cui il nostro organismo fatica a mantenere la temperatura corporea entro livelli fisiologici. Questo può portare a stanchezza cronica, disidratazione, cefalee persistenti e difficoltà di concentrazione.

Nei soggetti anziani, il rischio di scompensi cardiaci e colpi di calore aumenta sensibilmente. Nei bambini, si osservano più facilmente disturbi del sonno e irritabilità. Anche il riposo notturno può diventare problematico, soprattutto in abitazioni prive di sistemi adeguati di raffrescamento. In questo contesto, ogni attività quotidiana – cucinare, fare esercizio fisico, lavorare, studiare – può diventare più faticosa, meno efficace, e in alcuni casi pericolosa. Il nostro equilibrio fisiologico è legato al contesto ambientale in cui viviamo, e il caldo eccessivo può compromettere la nostra capacità di autoregolazione.

Salute e clima sono evidenti anche nelle calamità naturali

Ma non c’è solo il caldo. L’aumento delle calamità naturali – alluvioni, incendi boschivi, frane, trombe d’aria – è un altro segnale evidente di un clima che cambia. Questi eventi non solo mettono in crisi infrastrutture e abitazioni, ma hanno ricadute importanti anche sulla salute mentale delle persone coinvolte. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, vivere un disastro naturale può aumentare il rischio di sviluppare disturbi da stress post-traumatico, ansia cronica e sintomi depressivi. Anche chi non è colpito direttamente, ma vive in una zona a rischio o assiste alle conseguenze tramite i media, può sperimentare una forma di “eco-ansia”, cioè una sensazione di impotenza e vulnerabilità legata alla crisi climatica.

Questo tipo di stress è spesso sottovalutato, ma influisce sul nostro benessere in modo significativo: si traduce in difficoltà di concentrazione, irritabilità, disturbi del sonno, e persino in un calo della motivazione nel lavoro o nello studio. Inoltre, in situazioni di emergenza, le persone con patologie croniche possono trovarsi senza accesso a farmaci, cure o supporto medico, aumentando il rischio di aggravamenti.

Adattarsi al clima che cambia: prevenzione e consapevolezza

Davanti a questi fenomeni, l’adattamento diventa una parola chiave. Adattarsi non significa rassegnarsi, ma trovare strategie personali e collettive per ridurre i rischi e salvaguardare la salute. È importante, ad esempio, curare il microclima domestico, mantenere una corretta idratazione durante tutto l’anno, scegliere momenti della giornata meno caldi per svolgere attività fisica e lavorare in ambienti il più possibile ventilati.

Anche la prevenzione medica assume un ruolo cruciale: controlli regolari, attenzione ai segnali del corpo e un dialogo costante con il proprio medico di riferimento aiutano ad affrontare meglio gli effetti del caldo o dello stress climatico. Inoltre, sempre più realtà sanitarie stanno prendendo coscienza del proprio ruolo nel promuovere uno stile di vita sostenibile e resiliente. Per una struttura come Fisiomed, parlare di cambiamento climatico significa anche prendersi cura della salute delle persone in modo completo e preventivo.

Salute e clima devono essere riconosciuti come bene globale

Il clima non è solo una questione di ambiente: è una questione di salute. E ogni cambiamento che interessa l’ambiente in cui viviamo si riflette sul nostro corpo, sulla nostra mente e sulle nostre abitudini. Investire in consapevolezza, prevenzione e adattamento significa prepararsi a un futuro in cui la salute non sarà più solo una questione individuale, ma una responsabilità condivisa. Anche nella cura, anche nella comunicazione, anche nella quotidianità. Perché la salute, oggi più che mai, comincia nell’aria che respiriamo, nel clima che ci circonda e nelle scelte che facciamo ogni giorno.

Articolo a cura di:

Riccardo Pallotta

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