La salute del piede, conversazione con il Dott. Stefano Ferranti, chirurgo ortopedico

Ultimo aggiornamento: 19/03/2025

Le funzioni fondamentali del piede

Il piede è un elemento del nostro corpo dalla complessa struttura anatomica. Non può essere definito un organo perché non ha una fisiologia specifica e una funzione peculiare, ma, essendo alla base e sopportando il peso del corpo, è determinante in più funzioni; è fondamentale nella deambulazione e nell’equilibrio statico e dinamico di tutto organismo, con un rapporto sinergico e di “collaborazione” con l’intero scheletro. Importante e determinante l’impulso che nel camminare il piede dà al ritorno circolatorio del sangue venoso dagli arti inferiori, tanto che i flebologi lo definiscono “il secondo cuore”. Multipla e complessa l’anatomia del piede, multiple e complesse le funzioni.

Le insidie patologiche che ne compromettono il buon funzionamento sono soprattutto le fratture e le deformazioni strutturali, quindi, negli interventi terapeutici, è necessario cercare di ripristinare l’equilibrio della funzionalità iniziale. Ne parliamo con il Dott. Stefano Ferranti, chirurgo ortopedico che ha dedicato i suoi studi specialistici alle riduzioni delle deformazioni del piede e della caviglia con tecniche più conservative possibili, come la chirurgia percutanea, già sperimentate ed omologate. Il Dott. Ferranti, già responsabile medico in struttura pubblica, è oggi consulente in centri medici territoriali, tra cui Associati Fisiomed.

Perché molte persone soffrono di dolori ai piedi?

“Il piede ha una struttura anatomica molto complessa costituita da numerose ossa, numerose articolazioni, tendini e legamenti. Deve sorreggere e permettere il passo e la corsa coinvolgendo quindi tutto il peso della persona. Questo determina un progressivo deterioramento delle strutture anatomiche suddette dipendente da fattori genetici, traumi, malattia artrosica, cambiamenti ormonali. La donna risulta essere il soggetto più colpito da questi cambiamenti”.

Quali sono le patologie più frequenti?

Senza dubbio le deformità anatomiche, vale a dire l’alluce valgo, il dito a martello, le metatarsalgie. Meno frequenti il piede piatto e il piede cavo.

Queste problematiche sono causa di dolore durante la deambulazione e difficoltà ad indossare la calzatura – afferma il Dott. Ferranti- Dopo 45 anni di professione medica e di particolare attenzione alla patologia del piede, posso permettermi di dare un consiglio ai pazienti: è fondamentale curare in modo conservativo le suddette patologie e ricorrere alla chirurgia soltanto quando il trattamento conservativo risulterà inefficace”.

Quando e come intervenire chirurgicamente?

“Quando il trattamento conservativo non produce effetti risolutivi è necessario ricorrere alla chirurgia, che oggi dispone di molte tecniche.

Negli ultimi anni ha riscontrato un grande interesse la chirurgia percutanea, nata negli Stati Uniti d’America e portata in Europa dal medico spagnolo Mariano de Prado. Io stesso sono stato tra i primi ad utilizzarla in Italia- prosegue il Dott. Ferranti- con ottimi risultati da circa venticinque anni.

Questa tecnica chirurgica, attraverso l’utilizzo di uno strumentario dedicato e con mini incisioni, consente di correggere gran parte delle patologie del piede, tuttavia il bagaglio culturale del chirurgo dovrebbe comprendere più tecniche da attuare a seconda dei casi”.

Si può fare prevenzione?

Purtroppo la prevenzione, seppur fattibile, non potrà escludere un’evoluzione sintomatica della patologia del piede– dichiara il Dott. Ferranti -Si consiglia comunque di utilizzare scarpe comode a pianta larga con tomaia morbida, mentre il tacco non dovrebbe superare i 4/5 cm per non sovraccaricare le teste metatarsali. Anche le cosiddette scarpe “ballerine” o le ciabattine rasoterra sono sconsigliate in quanto causano una tensione eccessiva sul tendine di Achille e sulla fascia plantare.

Alla comparsa di dolore e tilomi alla pianta del piede, possono essere consigliati dei plantari, ricordando che il loro utilizzo modifica la postura e non sempre sono ben accetti, quindi la prescrizione degli stessi deve essere attenta e responsabile”.

Articolo a cura di:

Elisa Scoccia

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