
- Che cosa è lo stress?
- Esiste un’età dove lo stress è maggiore?
- Lo stress può essere solo negativo?
- Quali sono i principali sintomi del distress?
- C’è correlazione tra stress e alimentazione?
- Esiste un rimedio contro lo stress?
Il percorso di individuazione di un’alimentazione corretta deve tenere conto di diversi fattori soggettivi tra cui possiamo ascrivere anche una particolare reazione del nostro corpo al contesto in cui viviamo: lo stress.
Quante volte nell’arco della giornata ci ritroviamo a pronunciare frasi del tipo: “Mamma mia… questo caldo mi stressa proprio!” o “Questo lavoro è stressante, non vedo l’ora di andare in vacanza” o ancora “Questa situazione mi stressa!”
Che cosa è lo stress?
Ma esattamente, sappiamo cosa sia questo stress? Secondo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non è altro che una risposta naturale del corpo e della mente a situazioni percepite come minacciose o eccessivamente impegnative; in altre parole, è una risposta ad una richiesta di adattamento. Questa condizione va ad impattare su molteplici aspetti dell’esistenza, è per questo che ci siamo rivolti alla Dott.ssa Nazeda Kashta, biologa nutrizionista consulente presso Associati Fisiomed, che proprio per il suo lavoro in ambito alimentare ha ben individuato gli elementi inerenti allo stress, comprese le difficoltà in ambito nutrizionale.
Esiste un’età dove lo stress è maggiore?
“Secondo il mio parere la risposta è no- afferma la dott.ssa Kashta– Lo stress è proporzionale all’età in cui ci troviamo.
Provate a dire ad un bambino che lo stress che sta provando per affrontare la verifica di matematica è minore rispetto a quello che dovrà affrontare per l’esame di maturità, oppure provate a dire ad un adolescente che i motivi che ora lo stressano, tra qualche anno gli risulteranno futili… Quale sarà secondo voi la risposta? Ecco perché secondo me, ogni età ha il suo stress”.
Lo stress può essere solo negativo?
“In realtà no; esistono due tipi di stress- spiega la dott.ssa Kashta– lo stress positivo, anche detto eustress, è quello che ci aiuta a generare maggiore attenzione e concentrazione, dandoci la carica per affrontare una prestazione sportiva o per dare il meglio in quel lavoro che il capo ci ha assegnato ed è uno stress detto anti-aging perché ci mantiene giovanili ed attivi. Poi abbiamo lo stress negativo, detto distress, che è quello che ci genera ansia ed angoscia e questo è detto pro-aging perché stimola l’invecchiamento. La differenza principale tra i due- prosegue la dott.ssa Kashta– sta nella durata: lo stress definito positivo è a breve termine, mentre quello negativo tende a durare molto più a lungo, rischiando di trasformarsi in una condizione cronica”.
Quali sono i principali sintomi del distress?
“Innanzitutto ansia ed angoscia, due emozioni che entrano in gioco non più per incoraggiarci a fare del nostro meglio ma per produrre in noi un senso di inadeguatezza. A livello fisico questo si manifesta come depressione, irritabilità, cefalea, insonnia, astenia ed irrigidimento muscolare”.
C’è correlazione tra stress e alimentazione?
“Assolutamente sì! Cervello ed intestino sono collegati, basti pensare che quest’ultimo viene anche definito secondo cervello. Le emozioni percepite a livello cerebrale si riversano sull’apparato digerente, portando a disturbi come difficoltà digestiva, bruciore di stomaco, gonfiore addominale, stitichezza e diarrea. Queste problematiche a lungo andare possono condurre il soggetto ad un vero e proprio stato patologico”.
Esiste un rimedio contro lo stress?
“Uno dei rimedi migliori contro lo stress è l’attività fisica perché, oltre a ridurre il rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari, genera uno stato di benessere, esaltando e migliorando l’umore grazie alla secrezione di beta-endorfine. Anche il cibo potrebbe essere usato come un aiuto anti stress: una dieta equilibrata e ricca di nutrienti essenziali come gli Omega-3, vitamine del gruppo B, magnesio e antiossidanti può supportare la produzione di neurotrasmettitori importanti per il benessere mentale. Questi nutrienti sono presenti nei pesci grassi, nelle uova, negli ortaggi e nella frutta secca oleosa. Ottimo anche lo yogurt, che con i suoi fermenti probiotici favorisce il benessere intestinale, così come il cioccolato con una percentuale di cacao superiore al 70%, per il suo contenuto di flavonoidi, elementi ad azione antiossidante che possono anche migliorare i livelli di serotonina. Andrebbe invece decisamente limitato il consumo di dolci ricchi di zuccheri semplici, alcool e caffè. Si tratta di alimenti insidiosi, che generano un’immediata sensazione di piacere e conforto, ma l’effetto è solo transitorio e successivamente si registra la riacutizzazione dei precedenti sintomi come stanchezza, malumore e tristezza.
Infine- conclude la dott.ssa Kashta– non dimentichiamo gli effetti benefici del mettersi ai fornelli: cucinare per chi amiamo, o semplicemente per prenderci cura di noi stessi, produce ormoni del piacere quali dopamina e serotonina”.