La diagnostica dentale è una procedura che mette al servizio della salute orale tecnologie sempre più avanzate, come la TAC Cone Beam 3D. Vediamo nel dettaglio cos’è e come funziona.
TAC CONE BEAM 3D: COS’È
La TAC Cone Beam 3D (CBCT) è una moderna metodologia diagnostica che consente di avere una vera e propria ricostruzione tridimensionale delle ossa del cavo orale e mascellare, delle strutture nervose, delle vie aeree e dei seni paranasali. Tra gli esami di diagnostica dentale, la TAC Cone Beam è ad oggi quello più all’avanguardia: con la nuova tecnologia è possibile, infatti, ottenere scansioni 3D ad alta risoluzione di ossa mascellari, denti, gengive, lingua, tessuti molli, con una bassa esposizione alle radiazioni.
TAC CONE BEAM 3D: COME FUNZIONA
L’esame non è invasivo, è veloce (dura circa 40 secondi) e non richiede alcuna preparazione specifica. Al paziente viene prima chiesto di rimuovere eventuali oggetti metallici presenti a livello di testa e collo, poi verrà fatto sedere all’interno del macchinario. Lo scanner inizierà a ruotare attorno alla testa e riporterà una serie di immagini distinte che verranno successivamente ricostruite da un software in formato 3D.
La Tac Cone Beam 3D sfrutta una bassissima dose di raggi X emessi in forma conica e, grazie al sistema di rotazione, permette di scansionare a 360° o 180° l’area interessata. Ciò consente di ottenere in pochi secondi e con una bassa esposizione alle radiazioni, immagini tridimensionali ad alta risoluzione.
TAC CONE BEAM 3D: A COSA SERVE
L’esame Cone Beam 3D viene solitamente utilizzato per la pianificazione degli interventi chirurgici e per avere una panoramica precisa prima di iniziare un percorso terapeutico. L’esame Cone Beam consente, infatti, al medico, di visualizzare in 3D le strutture anatomiche di interesse e quelle critiche adiacenti, aiutandolo a definire in modo mirato la terapia o il trattamento più adeguato al caso.
In particolare, la TAC Cone Beam viene effettuata:
- Nel caso in cui sia necessaria un’estrazione del dente;
- Per verificare la corretta posizione degli impianti, le loro dimensioni e la loro posizione;
- Prima di un intervento di implantologia;
- Per il controllo del muscolo temporo-mandibolare;
- Nella diagnosi di problemi masticatori;
- Prima di una devitalizzazione;
- Per lo studio delle patologie mascellari (cisti, tumori, lesioni);
- Per lo studio dei seni paranasali;
- Nel contesto post-chirurgico per valutare eventuali complicanze.