Alopecia androgenetica: come si affronta?

Ultimo aggiornamento: 20/02/2025

L’alopecia androgenetica è la forma più comune di perdita di capelli e colpisce sia uomini che donne. Si stima che circa il 50% della popolazione maschile e fino al 40% di quella femminile ne soffrano a vari livelli nel corso della vita. Questa condizione, spesso associata a un disagio psicologico significativo, ha origini genetiche e ormonali ed è caratterizzata da un progressivo assottigliamento e diradamento dei capelli. Sebbene non esista una cura definitiva, oggi sono disponibili diverse strategie per rallentarne la progressione e migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Le cause dell’alopecia androgenetica

L’alopecia androgenetica è determinata da una combinazione di fattori genetici e ormonali. Il principale responsabile è il DHT, un derivato del testosterone che, nei soggetti predisposti, attacca i follicoli piliferi, miniaturizzandoli progressivamente. Questo porta a un ciclo di crescita sempre più breve e alla produzione di capelli sempre più sottili, fino alla loro completa scomparsa.

Negli uomini, il diradamento inizia generalmente dalle tempie e dal vertice, mentre nelle donne si manifesta con un assottigliamento diffuso sulla sommità del capo, senza una recessione evidente dell’attaccatura frontale.

Diagnosi: quando rivolgersi a uno specialista

Un dermatologo esperto in tricologia è il professionista più indicato per diagnosticare l’alopecia androgenetica. La valutazione prevede:

  • Esame obiettivo e anamnesi familiare, per individuare eventuali predisposizioni genetiche.
  • Tricoscopia, un esame non invasivo che permette di analizzare i follicoli piliferi e riconoscere i segni della miniaturizzazione.
  • Eventuali esami del sangue, per escludere altre cause di caduta dei capelli, come squilibri ormonali o carenze nutrizionali.

Come affrontare l’alopecia androgenetica

Sebbene non esista una cura definitiva, esistono diverse opzioni terapeutiche per contrastare la caduta dei capelli e stimolare la ricrescita. Ci sono ad esempio trattamenti farmacologici, ma anche terapie avanzate, come quelle con luce LED e infine c’è il trapianto.

Per i casi più avanzati, il trapianto di capelli rappresenta la soluzione più efficace. Le tecniche moderne, permettono di ottenere risultati naturali ridistribuendo i follicoli sani dalle zone non colpite dalla calvizie.

Prevenzione e gestione quotidiana

Oltre ai trattamenti medici, alcune strategie possono aiutare a rallentare la progressione dell’alopecia androgenetica:

  • Seguire una dieta equilibrata, ricca di proteine, vitamine (soprattutto biotina e vitamina D) e minerali come ferro e zinco.
  • Evitare stress eccessivo, che può aggravare la caduta dei capelli. Tecniche di rilassamento come yoga e meditazione possono essere utili.
  • Utilizzare prodotti delicati per la cura dei capelli, evitando trattamenti aggressivi come tinture frequenti o calore eccessivo.

L’alopecia androgenetica non deve essere vissuta come una condanna inevitabile. Grazie ai progressi della medicina, oggi è possibile rallentarne la progressione e migliorare l’aspetto dei capelli con trattamenti mirati. Consultare uno specialista al primo segnale di diradamento è fondamentale per individuare la strategia terapeutica più efficace e mantenere la salute del cuoio capelluto nel tempo.

Articolo a cura di:

Daniela Zepponi

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