Biodiversità e zoonosi: come il cambiamento climatico aumenta il rischio di nuove pandemia

Ultimo aggiornamento: 04/12/2024

Biodiversità e zoonosi sono strettamente collegate. Il cambiamento climatico non rappresenta soltanto una minaccia per il nostro ambiente naturale, ma costituisce anche un rischio crescente per la salute umana. Il riscaldamento globale, la perdita di habitat naturali e il declino della biodiversità stanno creando condizioni propizie per la diffusione di nuove malattie infettive, con potenziali impatti devastanti sulla popolazione mondiale.

Il ruolo cruciale di biodiversità

La biodiversità, ossia la varietà di specie animali e vegetali in un ecosistema, funge da barriera naturale contro la diffusione di agenti patogeni. In un ecosistema ricco di specie, il rischio di trasmissione di malattie dagli animali all’uomo (zoonosi) è relativamente basso, poiché i patogeni trovano difficoltà a concentrarsi su un unico ospite. Tuttavia, la distruzione degli habitat naturali, spesso causata dalla deforestazione, dall’agricoltura intensiva e dall’espansione urbana, riduce drasticamente questa diversità, aumentando il contatto diretto tra esseri umani e animali portatori di malattie. Biodiversità e zoonosi sono interconesse, al diminuire della prima corrisponde l’aumentare della seconda.

La perdita di habitat: un ponte per le pandemie

La perdita di foreste e zone selvagge, il riscaldamento globale, le variazioni nei modelli di precipitazione e l’innalzamento del livello del mare stanno trasformando profondamente gli habitat naturali. Questa perdita di ecosistema costringe molte specie a migrare verso aree abitate dall’uomo, aumentando il rischio di trasmissione di virus. Gli esempi non mancano, come quello dei pipistrelli, noti serbatoi di virus come il SARS-CoV-2, responsabile del COVID-19 che purtroppo tutti ricordiamo. La riduzione dei loro habitat li costringe a spostarsi più frequentemente, aumentando il contatto con altri animali e con gli esseri umani e il rischio di zoonosi.

Vettori di malattie e riscaldamento globale

Il cambiamento climatico influisce anche sui vettori di malattie, come zanzare e zecche, che si stanno spostando verso nuove aree a causa dell’aumento delle temperature. Malattie come dengue, malaria e virus Zika, tradizionalmente limitate alle regioni tropicali, stanno comparendo in zone temperate, come le nostre. Questo fenomeno non solo espande l’area geografica di tali malattie, ma le rende anche più difficili da controllare.

Un mondo interconnesso: la globalizzazione delle malattie

Gli sconvolgimenti climatici e ambientali aumentano la probabilità di emergere di nuovi patogeni, mentre il traffico internazionale di persone e merci accelera la loro diffusione. I focolai locali di malattie possono rapidamente trasformarsi in pandemie globali, grazie a trasporti internazionali e scambi commerciali. Gli sconvolgimenti climatici e la riduzione della biodiversità agiscono come detonatori di una crisi sanitaria latente, accelerando l’emergere di nuovi patogeni e amplificando la velocità con cui si diffondono. In questo contesto, il legame tra biodiversità e zoonosi diventa un campanello d’allarme che non possiamo ignorare, richiamando la necessità di interventi globali per proteggere gli ecosistemi e ridurre i rischi sanitari.

Agire per prevenire: la salute del pianeta come priorità

Il legame tra biodiversità e zoonosi ci ricorda quanto sia cruciale preservare l’equilibrio degli ecosistemi per tutelare la salute umana. Ridurre la perdita di habitat naturali e mitigare il cambiamento climatico non significa solo salvaguardare specie animali e vegetali, ma anche proteggere le popolazioni mondiali da nuove e potenzialmente devastanti pandemie. Per ridurre il rischio di nuove pandemie, è fondamentale proteggere gli ecosistemi naturali, promuovere pratiche agricole sostenibili e ridurre le emissioni di gas serra. Accanto a queste misure, un monitoraggio sanitario efficace e una maggiore sensibilizzazione pubblica possono fare la differenza, prevenendo crisi future. Il COVID-19 ci ha insegnato quanto sia fragile l’equilibrio tra uomo e natura: ignorarlo significherebbe esporsi a nuovi, devastanti scenari pandemici.

Articolo a cura di:

Riccardo Pallotta

ARTICOLI CORRELATI

Ultimi Articoli

Epatite A: sintomi e cura

Epatite A: sintomi e cura

Come si trasmette il virus dell’epatite A? Sintomi dell’epatite A Diagnosi dell'Epatite A Cura e trattamento dell'epatite A Prevenzione dell'epatite...

Iscriviti alla Newsletter!

Newsletter
× Prenota Ora