Ecografia transvaginale: quando farla e cosa aspettarsi

Ultimo aggiornamento: 09/01/2025

L’ecografia transvaginale è un esame diagnostico che consente di ottenere immagini dettagliate degli organi pelvici femminili, come utero, ovaie e tube di Falloppio. Grazie alla sua precisione, è uno strumento fondamentale nella diagnosi e nel monitoraggio di molte condizioni ginecologiche. Vediamo quando è consigliata, come si svolge e cosa aspettarsi durante l’esame.

Quando fare un’ecografia transvaginale

L’ecografia transvaginale viene raccomandata in diverse situazioni, tra cui:

  1. Valutazione di dolori pelvici o addominali: per identificare eventuali cisti ovariche, fibromi uterini o altre anomalie.
  2. Disturbi del ciclo mestruale: come sanguinamenti anomali, assenza di mestruazioni o cicli molto dolorosi.
  3. Diagnosi di endometriosi: per rilevare tessuto endometriale al di fuori dell’utero.
  4. Monitoraggio della gravidanza precoce: per confermare la presenza del sacco gestazionale e monitorare lo sviluppo embrionale.
  5. Valutazione di infertilità: per verificare la salute dell’utero e delle ovaie, o durante trattamenti di fecondazione assistita.
  6. Screening di condizioni patologiche: come tumori o infezioni pelviche.

L’esame è spesso prescritto dal ginecologo in caso di sintomi specifici o come parte di controlli di routine per garantire la salute riproduttiva.

Come si svolge l’esame

L’ecografia transvaginale utilizza una sonda ecografica di dimensioni ridotte che viene inserita nella vagina. La sonda emette onde sonore che vengono riflesse dagli organi interni, creando immagini dettagliate sul monitor.

Preparazione all’esame:

  • Non è richiesto il digiuno.
  • È consigliato avere la vescica vuota, poiché questo migliora la qualità delle immagini.
  • Indossare abiti comodi per facilitare la procedura.

Durante l’esame:

  • Ti verrà chiesto di sdraiarti su un lettino con le gambe leggermente divaricate.
  • La sonda, coperta da un preservativo sterile e lubrificata, verrà inserita delicatamente nella vagina.
  • L’esame è generalmente indolore, ma alcune donne potrebbero percepire un lieve disagio, soprattutto se hanno infiammazioni o tensione muscolare.

La durata complessiva è di circa 15-20 minuti. Durante l’esame, il medico potrebbe chiederti di rilassarti e respirare profondamente per minimizzare il disagio.

Cosa aspettarsi dai risultati

I risultati dell’ecografia transvaginale forniscono informazioni dettagliate sulle dimensioni, la forma e la struttura degli organi pelvici. Alcuni dei problemi che possono essere rilevati includono:

  • Cisti ovariche: identificando se sono funzionali (benigne) o richiedono ulteriori indagini.
  • Fibromi uterini: valutandone dimensioni e posizione.
  • Gravidanza extrauterina: una condizione che richiede un intervento tempestivo.
  • Endometriosi: con la possibilità di rilevare noduli o tessuto cicatriziale.

Il ginecologo analizzerà le immagini e fornirà una diagnosi accurata o indicherà eventuali ulteriori esami necessari.

Sicurezza e vantaggi

L’ecografia transvaginale è un esame non invasivo, sicuro e privo di radiazioni ionizzanti, il che la rende adatta a tutte le donne, comprese le donne in gravidanza. I principali vantaggi includono:

  • Elevata precisione: immagini dettagliate degli organi interni.
  • Diagnosi precoce: rileva anomalie che potrebbero non essere individuabili con una visita ginecologica standard.
  • Facilità di esecuzione: rapido e ben tollerato dalla maggior parte delle pazienti.

Quando consultare il medico

È importante consultare il medico se si verificano sintomi come dolori pelvici persistenti, sanguinamenti anomali o difficoltà nel concepimento. L’ecografia transvaginale è uno strumento diagnostico efficace per identificare la causa e pianificare il trattamento più appropriato.

Articolo a cura di:

Daniela Zepponi

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