Prevenzione dei tumori: l’importanza degli screening

Ultimo aggiornamento: 24/03/2025

La prevenzione è un elemento chiave nella lotta contro il cancro. Identificare la malattia nelle sue fasi iniziali può fare la differenza tra una prognosi favorevole e una più complessa. Gli screening oncologici sono strumenti fondamentali per individuare lesioni precancerose o tumori in fase iniziale, permettendo interventi tempestivi e aumentando le possibilità di guarigione.

L’importanza degli screening oncologici

Gli screening sono esami diagnostici eseguiti su persone asintomatiche con l’obiettivo di identificare precocemente eventuali tumori o condizioni precancerose. Sono particolarmente utili per le neoplasie che presentano una lunga fase preclinica, ovvero quando la malattia è presente ma ancora senza sintomi evidenti.

I principali screening oncologici

  1. Screening per il tumore al seno
    • Mammografia: consigliata alle donne dai 50 ai 74 anni, con una periodicità biennale. In alcuni casi, si inizia a 40 anni se ci sono fattori di rischio genetici o familiari.
  2. Screening per il tumore della cervice uterina
    • Pap-test o test HPV: indicato per le donne tra i 25 e i 64 anni. Il Pap-test viene effettuato ogni tre anni, mentre il test HPV ogni cinque.
  3. Screening per il tumore del colon-retto
    • Ricerca del sangue occulto nelle feci: raccomandata per le persone tra i 50 e i 74 anni ogni due anni.
    • Colonscopia: indicata in caso di positività al test delle feci o per individui con familiarità per tumore del colon-retto.

Benefici degli screening

  • Aumento della sopravvivenza grazie alla diagnosi precoce
  • Riduzione della mortalità per i tumori individuati
  • Maggiori possibilità di trattamenti meno invasivi

Ostacoli e strategie per migliorare l’adesione agli screening

Nonostante l’importanza degli screening, molte persone non vi aderiscono per paura, mancanza di informazioni o difficoltà di accesso ai servizi sanitari. È fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza e favorire una maggiore partecipazione.

Articolo a cura di:

Daniela Zepponi

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